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al testo di J.J. Tompson
Poesia
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Sto morendo Ogni giorno Un po di più Non servirebbe Un gesto eclatante Perfino eroico Del resto Non servono mai A nulla Cullo mio figlio Dovrebbe prendere sonno Mi fissa Tiene la sua copertina Stretta tra le sue Mani pure Mi chiedo cosa è che pensa; La notte fuori Sta per calare È così piacevole, La pioggia ha smesso Di abbeverare Questa città inaridita. Ho provato A nuotare controcorrente Sfiancato Ne sono stato Travolto, Ho scavato Ma più scavavo più sprofondavo Senza trovare Nulla di prezioso; Sono arrivato spesso Tardi Portando dietro L indispensabile O poco più.. Ho perso, Ora Cerco il vuoto Dove rigenerarmi Me ne sto sui Miei passi Cercando di non cadere; Ero nel giardino di Dio Fui cacciato Ero il re? O forse suddito? Magari ero il serpente Chissà Chissà
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mauro iozzi
- 11/08/2013 20:42:00
[ leggi altri commenti di mauro iozzi » ]
cara Loredana, proprio così.... nessuno può farlo, se non noi stessi,ma spesso è così difficile che preferiamo astenerci, con tutte le conseguenze che ne derivano, ahimè... un caro saluto
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Loredana Savelli
- 11/08/2013 16:05:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Sembrava una poesia sulla paternità, poi il senso del "nulla" ha preso il sopravvento e la poesia si è chiusa amaramente, come se niente e nessuno possano mai rivelare il senso del nostro esistere. Mi sbaglio?
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